Una Sicilia che pochi conoscono, lontana dalle rotte battute del turismo di massa, ma ricca di storia, cultura e umanità. È questa la visione alla base di “Discovering Rural Sicily”, un ambizioso progetto che, dopo l’anteprima alla Borsa Internazionale del Turismo (Bit) di Milano, ha fatto tappa anche a Palermo, nella prestigiosa sala Pio La Torre del Palazzo dei Normanni.
Un mosaico di territori, identità e passioni, cucito insieme da sette Gruppi di Azione Locale (Gal) che, facendo rete, hanno costruito un’offerta turistica innovativa, radicata nella sostenibilità, nel rispetto dei luoghi e nella promozione delle economie locali. A guidare questa rete è il Gal Valle del Belice, che rappresenta un ampio e suggestivo territorio compreso tra Caltabellotta, Menfi, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna e molti altri. Con lui, a condividere l’obiettivo di rilanciare le aree rurali della Sicilia, ci sono i Gal Etna Sud, Terra Barocca, Terre di Aci, Terre del Nisseno, Valli del Golfo, e Taormina Peloritani - Terre dei Miti e della Bellezza.
Un turismo che rallenta, ascolta e assapora
“Discovering Rural Sicily” è più di una campagna di promozione: è una filosofia di viaggio. Niente mete sovraffollate o vacanze mordi e fuggi. Il progetto propone un ritorno all’autenticità, a ritmi più lenti e consapevoli, dove il turista diventa viaggiatore curioso, pronto a lasciarsi guidare dai racconti degli abitanti, a perdersi tra vicoli silenziosi, a fermarsi per degustare un pane casereccio o un vino artigianale.
L’idea, spiegano i promotori, nasce dalla constatazione che i territori rurali siciliani soffrono da tempo di frammentazione e isolamento: piccole imprese, scarsità di risorse, limitata propensione alla cooperazione. La risposta è stata costruire una rete interconnessa e partecipativa, in grado di offrire servizi integrati e creare esperienze turistiche coerenti e di qualità. Il progetto è finanziato dal Dipartimento regionale dell’Agricoltura e vede tra i suoi partner l’Osservatorio sul turismo delle isole europee (OTIE) e il CNR Ismed.
I territori come protagonisti
Dalle colline del Belice all’Etna, dai paesaggi barocchi del Ragusano alle valli del Nisseno, fino ai pendii affacciati sullo Ionio nei Peloritani: ogni angolo dell’isola coinvolto nel progetto è un racconto a sé, con le sue specificità culturali, architettoniche e gastronomiche. Un’operazione che mira a costruire un turismo glocal, capace cioè di valorizzare le peculiarità locali con uno sguardo strategico e condiviso.
Alla Bit di Milano, l’entusiasmo non è mancato. “Le sfide sono molte – ha dichiarato Marco Platania, docente di economia del turismo all’Università di Catania – ma l’obiettivo è offrire esperienze uniche, connesse a un territorio fortemente identitario. Dopo la pandemia, la domanda di autenticità è cresciuta esponenzialmente. Dobbiamo farci trovare pronti”.
Un pensiero condiviso anche da Beatrice Briguglio, direttrice del Gal Taormina Peloritani: “Il nostro territorio ha come punta di diamante Taormina, ma al suo interno ci sono realtà meno conosciute che meritano di emergere. Questa iniziativa è la chiave per un turismo diverso, esperienziale e sostenibile”.
Una strategia multicanale: dal web alla TV, passando per i podcast
Il cuore pulsante della comunicazione del progetto è il sito ufficiale ruralsicily.com, realizzato dalla Growth Agency DigitalMakers, che ha sviluppato un piano di marketing digitale in ottica omnicanale. Un portale intuitivo, ricco di itinerari, informazioni su ospitalità e ristorazione, percorsi naturalistici e pacchetti esperienziali.
Parallelamente, la narrazione si è estesa alla televisione con due format dedicati: “I viaggi del cuore” su Canale 5 e “A tu per tu con la Sicilia” su La7, con la partecipazione dell’attrice Maria Grazia Cucinotta, che ha dialogato con i protagonisti locali tra paesaggi mozzafiato e piatti tipici. Dalle pendici dell’Etna ai vicoli di Ragusa Ibla, ogni puntata ha svelato una Sicilia sorprendente.
A completare la proposta, una serie di podcast realizzati in collaborazione con la piattaforma Loquis, che offrono narrazioni audio emozionali per accompagnare il viaggiatore lungo i sentieri dell’entroterra siciliano, guidandolo tra storie, curiosità e testimonianze dirette.
Un turismo equo e consapevole
L’obiettivo dichiarato è chiaro: non inseguire i grandi numeri, ma puntare alla qualità e alla sostenibilità. “Il turismo ad alto impatto non è compatibile con le aree interne – affermano i promotori –. Dobbiamo garantire la salvaguardia delle risorse, la qualità della vita delle comunità e la sostenibilità del sistema nel lungo periodo”.
Nei prossimi mesi verranno attivati “viaggi-prova” per tour operator, giornalisti e influencer, affinché possano testare in anteprima gli itinerari e raccontarne il potenziale. Si lavorerà all’integrazione di pacchetti preconfezionati, esperienze personalizzate e servizi per rendere sempre più fruibili questi percorsi.
In un’epoca in cui i viaggiatori cercano esperienze autentiche e relazioni vere, “Discovering Rural Sicily” rappresenta una risposta concreta e lungimirante. Una proposta che non solo rilancia aree spesso dimenticate, ma costruisce un modello di sviluppo turistico etico, partecipato e durevole. La Sicilia, ancora una volta, si dimostra capace di reinventarsi, con il cuore rivolto alla propria storia e lo sguardo aperto al futuro.