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"Discovering Rural Sicily": il volto autentico dell’Isola si svela tra borghi, tradizioni e turismo sostenib

2025-04-17 06:00

Elisa Petrillo

Focus, Turismo, gal valle del Belice, palermo, turismo,

"Discovering Rural Sicily": il volto autentico dell’Isola si svela tra borghi, tradizioni e turismo sostenibile

Un mosaico di territori, identità e passioni, cucito insieme da sette Gruppi di Azione Locale (Gal) che, facendo rete, hanno costruito un’offerta turistica.

Una Sicilia che pochi conoscono, lontana dalle rotte battute del turismo di massa, ma ricca di storia, cultura e umanità. È questa la visione alla base di “Discovering Rural Sicily”, un ambizioso progetto che, dopo l’anteprima alla Borsa Internazionale del Turismo (Bit) di Milano, ha fatto tappa anche a Palermo, nella prestigiosa sala Pio La Torre del Palazzo dei Normanni.

 

Un mosaico di territori, identità e passioni, cucito insieme da sette Gruppi di Azione Locale (Gal) che, facendo rete, hanno costruito un’offerta turistica innovativa, radicata nella sostenibilità, nel rispetto dei luoghi e nella promozione delle economie locali. A guidare questa rete è il Gal Valle del Belice, che rappresenta un ampio e suggestivo territorio compreso tra Caltabellotta, Menfi, Gibellina, Santa Ninfa, Partanna e molti altri. Con lui, a condividere l’obiettivo di rilanciare le aree rurali della Sicilia, ci sono i Gal Etna Sud, Terra Barocca, Terre di Aci, Terre del Nisseno, Valli del Golfo, e Taormina Peloritani - Terre dei Miti e della Bellezza.

 

Un turismo che rallenta, ascolta e assapora

“Discovering Rural Sicily” è più di una campagna di promozione: è una filosofia di viaggio. Niente mete sovraffollate o vacanze mordi e fuggi. Il progetto propone un ritorno all’autenticità, a ritmi più lenti e consapevoli, dove il turista diventa viaggiatore curioso, pronto a lasciarsi guidare dai racconti degli abitanti, a perdersi tra vicoli silenziosi, a fermarsi per degustare un pane casereccio o un vino artigianale.

 

L’idea, spiegano i promotori, nasce dalla constatazione che i territori rurali siciliani soffrono da tempo di frammentazione e isolamento: piccole imprese, scarsità di risorse, limitata propensione alla cooperazione. La risposta è stata costruire una rete interconnessa e partecipativa, in grado di offrire servizi integrati e creare esperienze turistiche coerenti e di qualità. Il progetto è finanziato dal Dipartimento regionale dell’Agricoltura e vede tra i suoi partner l’Osservatorio sul turismo delle isole europee (OTIE) e il CNR Ismed.

 

I territori come protagonisti

Dalle colline del Belice all’Etna, dai paesaggi barocchi del Ragusano alle valli del Nisseno, fino ai pendii affacciati sullo Ionio nei Peloritani: ogni angolo dell’isola coinvolto nel progetto è un racconto a sé, con le sue specificità culturali, architettoniche e gastronomiche. Un’operazione che mira a costruire un turismo glocal, capace cioè di valorizzare le peculiarità locali con uno sguardo strategico e condiviso.

 

Alla Bit di Milano, l’entusiasmo non è mancato. “Le sfide sono molte – ha dichiarato Marco Platania, docente di economia del turismo all’Università di Catania – ma l’obiettivo è offrire esperienze uniche, connesse a un territorio fortemente identitario. Dopo la pandemia, la domanda di autenticità è cresciuta esponenzialmente. Dobbiamo farci trovare pronti”.

 

Un pensiero condiviso anche da Beatrice Briguglio, direttrice del Gal Taormina Peloritani: “Il nostro territorio ha come punta di diamante Taormina, ma al suo interno ci sono realtà meno conosciute che meritano di emergere. Questa iniziativa è la chiave per un turismo diverso, esperienziale e sostenibile”.

 

Una strategia multicanale: dal web alla TV, passando per i podcast

Il cuore pulsante della comunicazione del progetto è il sito ufficiale ruralsicily.com, realizzato dalla Growth Agency DigitalMakers, che ha sviluppato un piano di marketing digitale in ottica omnicanale. Un portale intuitivo, ricco di itinerari, informazioni su ospitalità e ristorazione, percorsi naturalistici e pacchetti esperienziali.

 

Parallelamente, la narrazione si è estesa alla televisione con due format dedicati: “I viaggi del cuore” su Canale 5 e “A tu per tu con la Sicilia” su La7, con la partecipazione dell’attrice Maria Grazia Cucinotta, che ha dialogato con i protagonisti locali tra paesaggi mozzafiato e piatti tipici. Dalle pendici dell’Etna ai vicoli di Ragusa Ibla, ogni puntata ha svelato una Sicilia sorprendente.

 

A completare la proposta, una serie di podcast realizzati in collaborazione con la piattaforma Loquis, che offrono narrazioni audio emozionali per accompagnare il viaggiatore lungo i sentieri dell’entroterra siciliano, guidandolo tra storie, curiosità e testimonianze dirette.

 

Un turismo equo e consapevole

L’obiettivo dichiarato è chiaro: non inseguire i grandi numeri, ma puntare alla qualità e alla sostenibilità. “Il turismo ad alto impatto non è compatibile con le aree interne – affermano i promotori –. Dobbiamo garantire la salvaguardia delle risorse, la qualità della vita delle comunità e la sostenibilità del sistema nel lungo periodo”.

 

Nei prossimi mesi verranno attivati “viaggi-prova” per tour operator, giornalisti e influencer, affinché possano testare in anteprima gli itinerari e raccontarne il potenziale. Si lavorerà all’integrazione di pacchetti preconfezionati, esperienze personalizzate e servizi per rendere sempre più fruibili questi percorsi.

 

In un’epoca in cui i viaggiatori cercano esperienze autentiche e relazioni vere, “Discovering Rural Sicily” rappresenta una risposta concreta e lungimirante. Una proposta che non solo rilancia aree spesso dimenticate, ma costruisce un modello di sviluppo turistico etico, partecipato e durevole. La Sicilia, ancora una volta, si dimostra capace di reinventarsi, con il cuore rivolto alla propria storia e lo sguardo aperto al futuro.

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