
A pochi chilometri da Agrigento sorge un paesino abbastanza noto che vanta origini preistoriche di non poca importanza. Noto appunto per le diverse dominazioni, anche se il turismo richiama spesso l’attenzione su Agrigento. In questo splendido paesino si va pure per assaggiare la tipica cipolla!
Castrofilippo è stato negli anni abitato da greci, romani ed arabi. Il dominio di quest'ultimi duró per circa due secoli, fino al 1086 (anno dell’avanzata dei Normanni).
Il paese fu fondato da Stefano Monreale, esponente importantissimo di una famiglia di origine francese che, nel 1584, otteneva la licenza a "congregar gente". Il nome Castrofilippo deriva da Castrum Philippi, la prima parte del nome si riferisce ad un castrum, una fortezza, mentre la seconda parte allude a Filippo II di Spagna che regnava in Sicilia nel periodo in cui fu fondato il paese.
D’altronde la Sicilia vanta storia e cultura in ogni parte dell’isola ed, una volta giunte a Castrofilippo si potranno visitare ed ammirare monumenti come la Chiesa di Maria SS. del Rosario, la Chiesa di S.Antonio Abate, l'antico quartiere Cannatone e il vecchio mulino.
Da sempre, gli abitanti di Castrofilippo sono chiamati "cipuddara" questo perché famosi per la coltivazione di un tipo ben preciso di cipolla… Scopriamo quale!
Il nome di questa tipologia di cipolla è dovuto proprio alla tunica color giallo pallido, che distingue la cipolla paglina di Castrofilippo da tutte le altre.
La raccolta inizia a giugno, quando la cipolla ha le foglie ancora verdi, e continua fino alla fine di agosto, mese in cui si celebra la tradizionale sagra dedicata alla cipolla paglinia presidio Slow Food (per questo la coltivazione è ora disciplinata da un protocollo che riporta gli stessi metodi tradizionali che vengono utilizzati da centinaia di anni e che esclude l’utilizzo di prodotti chimici.)
Ottima da gustare cruda, durante la sagra viene proposta in pietanze tradizionali quali la cipuddata, la ‘mpanata di cipudda, la frittata di cipuddetti.