
Emozione, ascolto e inclusione sono stati i protagonisti della “Biblioteca Umana: Storie che Uniscono”, l’iniziativa svoltasi con grande successo presso il Castello di Lombardia di Enna, organizzata dall’Agenzia Giovani per i Giovani nell’ambito di un progetto finanziato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), con il patrocinio del comune di Enna, in occasione della Giornata Mondiale della Diversità Culturale.
Oltre 300 partecipanti, tra studenti, operatori, cittadini e rappresentanti di enti del territorio, hanno preso parte a una mattinata intensa e partecipata. Protagonisti dell’iniziativa sono stati migranti, rifugiati e cittadini, che si sono trasformati in “libri umani” raccontando le proprie storie di vita, migrazione, speranza e rinascita, in piccoli cerchi di ascolto attivo.
All’evento hanno partecipato gli Istituti Comprensivi “Neglia-Savarese”, “De Amicis-Garibaldi”, “Pascoli-Santa Chiara”, il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) e il Liceo Artistico Regionale “Luigi e Mariano Cascio” di Enna, che hanno animato la giornata con entusiasmo e attenzione.
A portare un contributo significativo è stata anche l’ASP di Enna, presente con l’ambulatorio di etnopsichiatria, con la comunità alloggio per disabili psichici afferente al progetto, che ha realizzato e distribuito ai partecipanti delle rondini in carta, simbolo delle migrazioni e della libertà di spostarsi alla ricerca di un futuro migliore. Un gesto semplice e potente che ha emozionato e coinvolto i presenti, creando un ponte tra arte, terapia e messaggio sociale.
La giornata è stata inoltre arricchita dagli interventi di relatori e operatori del mondo educativo e sociale, che hanno evidenziato l’importanza della biblioteca vivente come strumento di cittadinanza attiva, dialogo interculturale e abbattimento dei pregiudizi.
L’intero percorso si è concluso con un rinfresco condiviso, che ha permesso un ulteriore momento di scambio tra partecipanti, in un clima informale e accogliente.
L’iniziativa, sponsorizzata da Bper, si è confermata un modello virtuoso di educazione partecipata e costruzione di comunità inclusiva, nel segno della diversità come ricchezza e dell’ascolto come atto politico e sociale.
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