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"Tra le viti, le parole: l’anima sonora dell’Etna". Terra Costantino si fa podcast con "Open Winery"

2025-03-24 05:00

Elisa Petrillo e Giacomo Petralia

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"Tra le viti, le parole: l’anima sonora dell’Etna". Terra Costantino si fa podcast con "Open Winery"

Progetto realizzato da Loquis, la prima piattaforma italiana di podcast geolocalizzati dedicati al viaggi, gratuita e accessibile.

“Ogni vigneto, ogni vite… sono come figli. Li ami uno per uno.”
È con questa frase che Dino Costantino, fondatore e anima di Terra Costantino, riassume l’essenza di un lavoro che non è solo mestiere, ma vocazione. Una filosofia di vita che affonda le radici nella terra lavica dell’Etna, e che oggi si apre a una nuova stagione, fatta di innovazione, accoglienza e narrazione.

 

Nasce da qui “Open Winery”, il progetto che vede Terra Costantino protagonista insieme a Loquis, la prima piattaforma italiana di podcast geolocalizzati dedicati al viaggi, gratuita e accessibile a tutti da Mobile App e Sito Web www.loquis.com. Un’iniziativa che fonde la millenaria cultura vitivinicola etnea con la tecnologia più avanzata, regalando ai visitatori un’esperienza immersiva, accessibile a tutti e pensata per andare oltre il semplice “tour in cantina".

 

Quando il vino racconta sé stesso

Immagina di camminare tra i filari alle pendici dell’Etna con un paio di cuffie. L’aria profuma di zolfo e zagara. Ogni passo è accompagnato da una voce che ti guida, ti racconta la storia di quella vite, di quella vendemmia, di quella lava antica che ora dà nutrimento alla terra. È il cuore pulsante del progetto Open Winery, un audio-tour disponibile sull’app Loquis, pensato per restituire al vino la sua voce e il suo tempo.

 

“Abbiamo investito con piacere in questo progetto – racconta Fabio Costantino, oggi alla guida dell’azienda di famiglia – perché ci consente di raccontare il nostro lavoro anche quando non ci siamo. Siamo una realtà di forte trazione umana, da 50 anni,  e crediamo nel valore dell’accoglienza autentica. Ma sappiamo anche che il mondo cambia, e che molti visitatori cercano un’esperienza personalizzata, magari da vivere in autonomia. Grazie a Loquis, ora possiamo offrire anche questo: un viaggio emozionante, senza perdere la profondità del racconto."

 

Loquis: l’intelligenza sonora del viaggio

Ma cos’è esattamente Loquis? È un atlante sonoro: oltre 500.000 contenuti audio, distribuiti su migliaia di canali tematici, tutti geolocalizzati. È un’app, ma anche una nuova forma di turismo culturale e sensoriale. Con 2,5 milioni di utenti attivi, Loquis accompagna i viaggiatori là dove Google Maps non arriva: nei ricordi, nelle storie, nei sapori, un pò come guardare qualcuno negli occhi e sorridere perchè travolti da una forte emozione e iniziare un viaggio verso mete sconosciute ma piene di fascino. 

E ora, anche nei vigneti.

 

“Con Open Winery vogliamo trasformare la visita in cantina in un’esperienza immersiva e memorabile,” spiega Cristian Iovino, Direttore Commerciale di Loquis. “Il nostro obiettivo è fornire alle aziende strumenti semplici ma potenti per raccontare sé stesse. Ogni cantina ha una storia, ogni vignaiolo una voce. Noi la mettiamo in cuffia, la portiamo al mondo. È un modo nuovo di creare connessione, fedeltà, emozione".

 

Il valore dell’accoglienza consapevole

A firmare la strategia del progetto è Silvia Ghirelli, consulente ed esperta di turismo enogastronomico e consulente di Terra Costantino: “Open Winery risponde a una domanda precisa: visitatori sempre più esigenti, informati, desiderosi di autenticità. Con Loquis diamo voce a chi lavora dietro le quinte, valorizziamo le storie umane e rendiamo fruibile il sapere anche in modo asincrono. È una narrazione che crea appartenenza, che genera fiducia. E oggi, nel turismo del vino, è questa la vera moneta”.

 

Un viaggio nella Terra del Vino

Il percorso audio si snoda tra passato e futuro. Si parte dal Palmento del ‘700, dove si produceva il vino Rasola, per arrivare alla cantina ipogea, scavata nella lava di 50.000 anni fa: il primo esempio di cantina sostenibile del Sud Italia. Un luogo dove architettura e natura convivono nel rispetto dell’ambiente, e dove le varietà autoctone come Nerello Mascalese e Carricante trovano piena espressione.

 

“Per noi – conclude Dino Costantino, uomo carismatico e di grande intuito, con la voce roca di chi ha visto l’Etna cambiare mille volte – ogni vendemmia è un racconto. Ogni bottiglia è un dialogo con chi la beve. Con questo progetto, diamo al vino la possibilità di parlare. Anche quando noi non ci siamo”.

 

Non solo podcast, ma visione

“Open Winery” non è solo un’iniziativa singola: è un format replicabile pensato per tutte le cantine italiane che vogliono innovare senza snaturarsi. Un ponte tra turismo e cultura, tra digitale e radici.

 

Per Terra Costantino, è un altro passo in un percorso coerente: dopo la certificazione Equalitas, la cantina si conferma pioniera nel fare del vino non solo un prodotto, ma un’esperienza sostenibile, accessibile, coinvolgente.

Che tu sia un wine lover in pellegrinaggio sull’Etna o un curioso di passaggio, tutto ciò che ti serve sono uno smartphone, delle cuffie… e la voglia di ascoltare.

 

Perché certe storie non si leggono. Si sentono.
E quando arrivano dalla terra, sanno come toccare il cuore.

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