
Tortorici sorge poco distante dal monte San Pietro.
La cittadina è nota come Città delle Nocciole, Città delle Campane e Valle dell’Ingegno, per via delle notevoli abilità artigiane e contadine. Proprio la laboriosità delle donne ha fatto si che si conservassero e tramandassero le tradizioni culinarie del luogo. Indiscutibilmente gustosa è la pasta reale di Tortorici.
Non è molto chiara l'origine di questo paesino del messinese, ma secondo una leggenda fu fondata da una principessa cartaginese di nome Orice. Purtroppo però il 6 giugno 1682 un’alluvione rase completamente al suolo il paese che, solo dopo, venne ricostruito.
Gli amanti della natura e dei borghi visitando i Nebrodi passano di certo dal lago Tre Arie e da li a poco si trovano proprio a Tortorici. Diverse le chiesa da ammirare come per esempio la Chiesa di San Francesco, nota anche come Chiesa del Convento dei Frati Minori, nonchè Monumento Nazionale; la Chiesa dell'Annunciazione, nota anche come Batia perché ad essa vi era annessa l'Abbazia delle Clarisse. Da molti visitato è il palazzo ottocentesco (oggi sede di del Comune di Tortorici) in cui sorge il Museo Etnofotografico “Franchina-Letizia”, il più grande in Sicilia e il secondo per importanza in tutta Italia.
I più golosi giungono a Tortorici per assaporare la tipica pasta reale, preparata con le nocciole dei Nebrodi.
Secondo quanto tramandato verbalmente la tradizione della pasta reale si è affermata a Tortorici verso la metà del XIX secolo. In seguito a un provvedimento di confisca del Regno d’Italia, che privava gli enti religiosi dei loro averi, le famiglie benestanti accogliessero nelle loro case le religiose e queste tramandarono agli Oricensi le ricette conventuali, tra cui proprio la pasta reale. La pasta reale consiste in un biscotto croccante ma che, allo stesso tempo, si scioglie in bocca. Sono numerose le varianti ma di norma è di forma piatta e irregolare, al centro ha un rigonfiamento, che secondo alcuni richiama la montagna di San Pietro. Un dolce tipico che vale la pena assaggiare se ci si trova in zona. Quando la tradizione sembrava svanire, grazie ad alcune pasticcerie questo dolce è diventato Presidio Slow Food.
Soltanto assaggiandolo si potrà testimoniare la bontà del dolce e l’importanza delle tradizioni che rendono unici i borghi siciliani. Viaggiare alla scoperta delle tradizioni, degli usi e dei costumi, della cultura e dell’arte è certamente fondamentale per conoscere la propria terra ed immergersi nelle sue meraviglie!