
Si è aperto ieri Vinitaly 2025, il più importante salone internazionale dedicato al vino, e tra i grandi protagonisti di questa 56ª edizione c'è la Sicilia, che si presenta al pubblico e agli operatori del settore con numeri da record e una proposta sempre più orientata a innovazione e sostenibilità.
Con oltre 4.300 espositori da 30 Paesi e una copertura mediatica imponente – già nelle prime 24 ore si contano centinaia di articoli online e migliaia di post social con l’hashtag #Vinitaly2025 – la kermesse veronese conferma il proprio ruolo centrale nel panorama enologico mondiale.
Sicilia, eccellenza in vetrina
La Regione Siciliana ha inaugurato ieri la sua presenza ufficiale nei padiglioni del Vinitaly con uno stand istituzionale al Padiglione 2, dove 94 aziende vinicole raccontano l’anima del vino isolano. A loro si affiancano 28 realtà del biologico ospitate nel Padiglione 11. Una partecipazione corale promossa dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura e dall’IRVO – Istituto Regionale del Vino e dell’Olio – che punta a consolidare la reputazione della Sicilia come simbolo del “Made in Italy” enologico.
Numeri da capogiro
Con 95.760 ettari vitati – il 14,2% del totale nazionale – la Sicilia si conferma la seconda regione italiana per superficie viticola, preceduta solo dal Veneto. Ma è sul fronte del biologico che l’Isola domina: 32.787 ettari coltivati secondo i principi dell’agricoltura sostenibile, pari a un quarto della viticoltura bio italiana. Nel 2023, la produzione di vino biologico ha raggiunto 426.522 ettolitri, corrispondenti al 21,6% del totale nazionale.
Un patrimonio vitivinicolo unico
Attualmente la Sicilia può vantare 24 vini DOP – di cui 1 DOCG e 23 DOC – e 7 IGP, tra cui spicca l’IGT “Terre Siciliane”, che da sola rappresenta il 53% del vino confezionato sull’Isola. I vitigni autoctoni come Nero d’Avola, Grillo e Catarratto sono diventati ambasciatori del territorio nei calici di tutto il mondo.
E proprio all’estero il vino siciliano piace sempre di più: nel 2022 l’export ha sfiorato i 170 milioni di euro, con un incremento del 21% rispetto all’anno precedente. Germania, Stati Uniti e Regno Unito restano i mercati chiave, con i vini bianchi DOP in forte crescita, in particolare negli USA dove si è registrato un +29%.
Bollicine siciliane: una nicchia in crescita
Anche la produzione di spumanti – sebbene ancora contenuta – mostra segnali positivi. Dopo il picco di 14.101 ettolitri nel 2023, nel 2024 la produzione si è attestata a 12.360 ettolitri, pari a circa 1.648.000 bottiglie. Un segmento su cui i produttori guardano con interesse, pur nel rispetto della tradizione.
Gastronomia, cultura e sostenibilità
La Sicilia arriva a Vinitaly forte di un riconoscimento importante: è stata proclamata European Region of Gastronomy 2025 dall’ICGAT. Un titolo che premia non solo la qualità della sua cucina e dei suoi prodotti, ma anche l’impegno verso pratiche agricole sostenibili e innovative, favorite da condizioni climatiche ideali e dalla crescente sensibilità ambientale dei produttori.
L’identità siciliana nei calici del mondo
«Il settore vitivinicolo siciliano è un esempio straordinario di come tradizione e innovazione possano convivere in perfetta armonia, dando vita a prodotti di eccellenza riconosciuti a livello internazionale», ha dichiarato ieri in conferenza stampa Salvatore Barbagallo, Assessore regionale all’Agricoltura. «Siamo orgogliosi di portare al Vinitaly il meglio della produzione vitivinicola siciliana, simbolo di qualità, innovazione e rispetto per l’ambiente».
La Sicilia al Vinitaly 2025 si conferma, dunque, non solo terra di grandi vini, ma anche laboratorio d’idee, cultura e sostenibilità. E questo, i numeri lo dimostrano, è un brindisi al futuro.
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