
Ci sono luoghi in cui la bellezza si manifesta in più forme, e in cui arte e cucina diventano un unico racconto: succede a La Capinera, ristorante stellato di Taormina affacciato sul mare dello Spisone, dove dal 10 aprile le opere dell’artista toscano Gabriele Leonardi trasformeranno la sala in una galleria sensoriale, in cui il mare siciliano si racconta attraverso colori, forme e sapori.
“Profumi, colori e sapori del mare di Sicilia” è molto più di una mostra: è una celebrazione visiva e gastronomica della mediterraneità, un intreccio emotivo di radici, emozione e identità.
A volerla fortemente è Pietro D’Agostino, anima e cuore della Capinera, chef visionario che da oltre sedici anni mantiene la sua Stella Michelin senza mai perdere di vista ciò che più conta: la meraviglia.
“Mangiare bene vuol dire anche meravigliarsi, sorprendersi, emozionarsi – racconta lo chef – e siamo convinti che le opere di Gabriele ne amplifichino il senso”.
Un ristorante che diventa teatro di emozioni
La Capinera non è un semplice ristorante. È un angolo sospeso tra cielo e mare dove il Mediterraneo entra nel piatto e nei racconti. In questo scenario, le tele di Leonardi – fatte di sardine simboliche, galli immaginifici e cromie surreali – si inseriscono con naturalezza, dialogando con i piatti di D’Agostino in una sinfonia di dettagli.
“Avevamo chiesto a Gabriele di ispirarsi alla nostra cucina, alla nostra storia – racconta D’Agostino – e ne sono nate rappresentazioni pittoriche che ci hanno colpito: belle, evocative e incredibilmente autentiche”.
Sardine e sogni: il simbolismo del mare
Classe 1970, Gabriele Leonardi è un artista poliedrico che ha fatto del mare e della terra la sua tavolozza. Dalle sculture in legno e acciaio ai dipinti su tela, il suo stile trae linfa dalla fantasia, dall’arte del Novecento e da quella capacità infantile di sognare a colori. Le sue sardine – protagoniste assolute della mostra – non sono solo pesci, ma metafore: di energia, comunità, forza interiore.
“La sardina rappresenta vitalità, spirito di gruppo e tradizione marinaresca – spiega Leonardi – ma è anche uno specchio del paesaggio sottomarino, con le sue sfumature di blu, arancio, rosso. Un universo che si fonde con i colori e i sapori dei piatti dello chef”.
Un percorso artistico e gastronomico che guarda al futuro
Quella tra Leonardi e D’Agostino è più di una collaborazione: è un’alleanza valoriale, che unisce rispetto per le radici, attenzione all’ambiente e una visione sostenibile dell’arte e del cibo. Perché oggi, come ieri, La Capinera si distingue non solo per la sua proposta culinaria, ma per la capacità di far sentire ogni ospite parte di una storia più grande.
“Chi visita il nostro ristorante porta a casa un ricordo fatto di gusto ma anche di emozione – conclude D’Agostino – La Capinera è il luogo delle nostre radici, il nostro modo di dire grazie al mare”.