
La Sicilia del vino si prepara a fare squadra per uno degli appuntamenti più attesi del settore enologico: Vinitaly 2025, giunto alla sua 57ª edizione. A rappresentare l’isola, Assovini Sicilia, che si presenta in forze con una collettiva di 44 aziende associate, pronte a raccontare la ricchezza dei territori e l’identità profonda di una vitivinicoltura sempre più dinamica e internazionale.
Il Padiglione 2 della Fiera di Verona diventerà per quattro giorni il cuore pulsante della produzione vinicola siciliana, in un’edizione che si preannuncia strategica non solo per consolidare relazioni commerciali con buyer e stakeholder, ma anche per costruire nuove narrazioni capaci di parlare al futuro del settore.
Un mosaico di territori e identità
Dall’Etna alle isole minori, passando per l’entroterra e le coste, le aziende di Assovini Sicilia porteranno in fiera un patrimonio enologico fatto di 23 Denominazioni di Origine Controllata (DOC) e una Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). Una mappa di eccellenze che riflette la biodiversità dell’isola e la sua capacità di produrre vini autentici, contemporanei e in sintonia con i nuovi modelli di consumo. Ogni bottiglia racconterà una storia di territorio, di sostenibilità e di cura del dettaglio. Una narrazione che oggi, più che mai, dialoga con i trend globali e con la domanda di qualità consapevole.
Enoturismo e intelligenza artificiale: il futuro è adesso
Tra i momenti clou della partecipazione siciliana, spicca il talk “Enoturismo ed intelligenza artificiale, per una nuova fruizione del territorio”, promosso da Assovini Sicilia. Un confronto innovativo che metterà al centro il ruolo dell’AI nella costruzione di esperienze turistiche personalizzate, aprendo scenari inediti per il marketing del vino e l’engagement del visitatore.
L’obiettivo? Integrare tradizione e tecnologia per rafforzare l’attrattività dei territori, creare itinerari intelligenti e trasformare i dati in strumenti strategici di valorizzazione del brand.
I numeri che raccontano una rivoluzione silenziosa
A fare da cornice alla presenza siciliana a Vinitaly, il report “Cultivating the Future: la Sicilia del vino si racconta”, realizzato dall’Università di Messina. Uno studio che fotografa l’evoluzione del settore attraverso i numeri: l’83% delle aziende produce vini DOC, mentre il 18% è attivo nella DOCG. Ma la vera sorpresa è nella diversificazione: oltre il 55% realizza spumanti, e più della metà propone vini da dessert, segno di una versatilità sempre più orientata al mercato.
Sostenibilità come chiave competitiva
Oltre al prodotto, è il modello produttivo a raccontare una Sicilia che guarda avanti. Il 56,5% delle cantine ha già ottenuto certificazioni ambientali, mentre il 65% ha investito in fonti rinnovabili. Scelte che incidono sulla reputazione delle aziende e che rafforzano la loro competitività sui mercati internazionali, dove il valore green è sempre più determinante.
L’appuntamento è a Verona. Perché il vino siciliano non è solo da bere: è da scoprire, da vivere, da immaginare.