La “casa musicale” di Vincenzo Bellini apre le sue porte alla città di Catania, echeggiando le sonorità di un’artista che ne fu ospite e incantò attraverso la sua voce i suoi ascoltatori, con la Norma più straordinaria mai messa in scena.
Da poco conclusasi le Giornate FAI di primavera, il foyer del Teatro Massimo Bellini di Catania ha ospitato un evento locale significativo che, coerentemente con la sentita vicinanza che il FAI ha manifestato sempre nei confronti della musica di buona qualità, si è dedicato alla figura senza tempo di Maria Callas.
Soprannominata la “Divina” per il suo immenso successo artistico nella scena lirica e la sua imponente esposizione mediatica, Maria Callas è rappresentante magistrale di grande musicalità e fraseggio, la cui ricchezza dei colori e della timbrica vocale, la rendono imperativo del melodramma teatrale.
Marilisa Spironello, Capo Delegazione FAI di Catania, ha dichiarato apertamente il movente dell’incontro della giornata del 28 marzo: “Siamo qui oggi perché celebriamo una figura carismatica, un esempio di donna volitiva e tenace che fu Maria Callas”, in un luogo straordinario che racconta la storia più recente della nostra città, fatta di resilienza e di rinascita dopo il terremoto del 1693.
Il cuore pulsante del convegno, avviato dalla Cerimoniera e Delegata agli Eventi FAI Stefania Scoglio, si radica nell’esigenza del FAI, dice Antonella Mandalà, Vice Capo Delegazione FAI Catania, di: “dimostrare un po’ a tutti che la musica fa parte del Fondo Ambiente Italiano ed è fondante, tant’è che alla fine di ogni convegno nazionale il FAI regalava a tutti i presenti un concerto”. Un dono quello del FAI per i suoi iscritti che intende celebrare Maria Callas con le relazioni di due nomi di eccezione, Giovanni Cultrera, Sovraitendente del Teatro Massimo Bellini e Giuseppe Montemagno, Docente al Conservatorio musicale Vincenzo Bellini di Catania.
Carlo di Bella, Presidente Associazione Catania per il Bellini è intervenuto inaugurando un sentimento di profonda stima nei confronti della Callas, ricordando il vissuto dell’artista e aneddoti che la resero estremamente conosciuta.
Siamo a circa 100 anni dalla nascita di Maria Callas, ricorda il musicologo Giuseppe Montemagno e: “lei rimane una grandissima artista che ha rivoluzionato la storia del canto lirico ma soprattuto una grandissima donna che ha saputo combattere con sé stessa, con il suo corpo e il mondo che la circonda, allo scopo di affermare una nuova visione dell’artista sul palcoscenico”.
“A 100 anni della divina Callas noi vogliamo ricordare ma soprattutto riflettere su questo ricordo per ciò che ella ha rappresentato, per il teatro, per la simbiosi estrema con Bellini e i suoi personaggi”, sono queste le parole di Giovanni Cultrera che dedica un elogio alla drammaturgia del soprano che si fa scena viva, sangue e bellezza.
L’evento si è concluso con i contributi musicali di alcuni allievi del Conservatorio “V. Bellini” di Catania, il soprano Kasumi Hiyane e il mezzosoprano Haruna Nagai che, accompagnate al pianoforte dal maestro Emanuele Schinocca, hanno omaggiato e arricchito il ricordo di Maria Callas.
Un cammino delineato entro le note dell’eterna interprete di origine greca che non ha mai perduto la sua voce ma l’ha conservata, incastonandosi nel ricordo di risonanze interminabili nella storia della musica.