
La rubrica Sud Gusto ci guida ogni domenica attraverso le tavole imbandite dei comuni siciliani, portando alla luce le tradizioni culinarie di ciascuna zona.
Questa volta ci fermiamo a Nicolosi, un borgo alle pendici dell’Etna che racchiude in sé una ricca cultura gastronomica, intrisa di prodotti locali e di sapori fortemente legati al vulcano. Qui, la cucina riflette un equilibrio tra la ricchezza dei prodotti della terra etnea e l’antica sapienza popolare.
Antipasto: l’essenza della tradizione etnea
L’antipasto a Nicolosi è una celebrazione della semplicità e dell’eccellenza dei prodotti locali.
Un classico antipasto potrebbe includere una selezione di salumi e formaggi, con un’attenzione particolare ai prodotti slow food del territorio, come il salame di Sant'Angelo e la Provola dei Nebrodi.
Questi si accompagnano spesso con un piatto di caponata siciliana, dove le verdure fritte – principalmente melanzane – sono immerse in una salsa agrodolce preparata con pomodori, capperi e olive.
Primo piatto: pasta che racconta il vulcano
Nel cuore delle tradizioni culinarie di Nicolosi si trova ‘a pasta cch’i ciciri (pasta con i ceci), un primo piatto che affonda le sue radici nella cucina povera siciliana, ma che oggi viene apprezzato per la sua semplicità e autenticità. Questo piatto è un simbolo della genuinità e del legame con la terra, che unisce pochi ingredienti di alta qualità in un connubio perfetto.
La preparazione tipica prevede l’uso di ceci secchi, che vengono messi in ammollo la sera precedente e poi cotti lentamente con aromi come aglio, rosmarino e alloro, creando una base densa e ricca. La pasta, spesso corta e rustica come i ditali o gli gnocchetti, viene cotta insieme ai ceci negli ultimi minuti, così da assorbire il sapore della zuppa.
Il piatto viene servito con un filo d’olio extravergine di oliva e una generosa spolverata di pepe nero. A volte, in alcune versioni locali, si aggiunge un pizzico di peperoncino per esaltare ulteriormente i sapori. ‘A pasta cch’i ciciri non è solo un primo piatto, ma un vero e proprio omaggio alla cucina contadina di Nicolosi, dove l’arte del fare di necessità virtù si trasforma in un'esperienza gastronomica memorabile.
Secondo piatto: carne e sapori etnei
Il secondo piatto riflette la tradizione contadina di Nicolosi. Un’opzione classica è il maialino nero dei Nebrodi, un presidio Slow Food, cucinato arrosto con erbe aromatiche locali come il finocchietto selvatico.
Dolce: un finale dolce e tradizionale
Il dolce a Nicolosi si ispira ai sapori antichi e alle tradizioni dell’Etna. Un classico dolce domenicale potrebbe essere specialità a base di mandorle e pistacchi, come il torrone e i torroncini morbidi. Tra le prelibatezze locali spiccano anche le "rame", un biscotto dal cuore morbido al cacao, ricoperto da una glassa di cioccolato fondente e delicatamente speziato. Questi biscotti, sostanziosi e nutrienti, sono il compagno ideale per gli escursionisti che affrontano i sentieri della zona, offrendo energia e gusto in ogni morso.
Amaro e vino: il gusto delle pendici etnee
Dopo il dolce, non può mancare un amaro locale. Un’ottima scelta è il rosolio al pistacchio, un liquore dal gusto morbido e vellutato, perfetto per concludere un pasto ricco.
Oppure si può optare per il liquore al fico d'India, un altro prodotto iconico dell'area etnea, che esprime il legame profondo tra il territorio vulcanico e i suoi frutti.
Per quanto riguarda il vino, Nicolosi si trova nel cuore della zona di produzione del vino dell’Etna DOC, un vino che riflette la mineralità e l’intensità del terreno vulcanico.
Il Nerello Mascalese è il vitigno principale per i vini rossi, caratterizzato da un corpo medio, tannini morbidi e aromi di frutta rossa e spezie.
Per chi preferisce i bianchi, il Carricante è un’ottima scelta, un vino fresco e minerale, con note agrumate e floreali, che accompagna perfettamente i primi piatti di pasta e i formaggi locali.
In conclusione, il menù domenicale di Nicolosi non è solo un’esperienza culinaria, ma un viaggio attraverso la storia e la cultura di questa terra.
Ogni piatto racconta una storia, e ogni sapore è un omaggio alla biodiversità e alla ricchezza dei prodotti locali, preservati e valorizzati grazie al lavoro di produttori e chef che mantengono vive queste antiche tradizioni.