l gattò di patate è uno dei piatti più emblematici della cucina dei monsù, i celebri cuochi franco-napoletani che hanno saputo fondere con maestria la raffinatezza della cucina francese con i sapori robusti della tradizione partenopea. Questo piatto rappresenta al meglio l’evoluzione della gastronomia delle corti borboniche del Regno delle Due Sicilie, dove i monsù non erano semplici cuochi, ma veri e propri artisti del gusto.
Il termine "gattò" deriva dal francese "gâteau", e nel dialetto napoletano è diventato il simbolo di un ricco sformato a base di patate, farcito con formaggi e, a volte, salumi. Nato nelle cucine aristocratiche di Napoli, il gattò era concepito per soddisfare il palato raffinato dei nobili, combinando ingredienti semplici ma preparati con grande attenzione ai dettagli.
Storia e Influenze
L’introduzione di piatti come il Gâteau risale al periodo in cui Maria Carolina d'Austria, moglie di Ferdinando I di Borbone, portò alla corte napoletana cuochi francesi per elevare la cucina locale che considerava troppo semplice. Questi cuochi, i monsù (dal francese "monsieur"), non solo importarono tecniche e ricette dalla Francia, ma le adattarono ai prodotti locali, dando vita a piatti che ancora oggi sono parte della tradizione culinaria del Sud Italia.
Il Gâteau di patate è l’espressione di questa fusione: la base di patate, ingrediente povero ma versatile, viene arricchita con formaggi come la mozzarella e la provola, simboli del territorio campano, a cui si aggiunge un pizzico di eleganza con l’aggiunta di burro e spezie. I monsù erano famosi per la loro abilità di elevare il cibo quotidiano a livello di alta gastronomia, e il gattò ne è una testimonianza.
La Ricetta del Gattò di Patate
La preparazione del Gâteau è relativamente semplice, ma richiede attenzione nei dettagli per raggiungere il perfetto equilibrio di sapori e consistenza. Dopo aver lessato e schiacciato le patate, si prepara un impasto che include uova, formaggi grattugiati (come il pecorino e il parmigiano), e una besciamella delicata, preparata con latte, farina e burro.
Una parte dell’impasto viene utilizzata per foderare una teglia, mentre il ripieno viene arricchito con formaggi filanti e, se si desidera, con salumi come prosciutto o mortadella. Il tutto viene coperto con uno strato finale di impasto, cosparso di pangrattato e cotto in forno fino a doratura
Questo piatto, originariamente servito come secondo nelle famiglie aristocratiche, oggi è apprezzato come piatto unico, perfetto per le occasioni speciali o i pranzi della domenica. Il Gâteaudi patate rappresenta non solo un’eredità culinaria, ma anche un simbolo di come la cucina dei monsù abbia saputo rendere straordinario l’ordinario, creando piatti che ancora oggi fanno parte della tradizione enogastronomica italiana.
Il Gâteau di patate è molto più di un semplice sformato: è una finestra sulla storia e la cultura gastronomica del Sud Italia, un lascito dei monsù che, attraverso la loro abilità, hanno saputo elevare gli ingredienti locali a vette di eccellenza culinaria. Un piatto che racconta di corti, nobiltà e tradizione, e che ancora oggi incanta i palati di chi ha la fortuna di gustarlo.